Arti Inferiori: MENISCO TRA MITO E REALTA’.
Scritto da Compagnoni il 25 Gen 2013 - 17:25 4490

La diffusione delle attività sportive, in particolare quelle amatoriali, ha dato luogo ad un aumento vertiginoso di patologie traumatiche a carico del ginocchio. Analizzeremo una condizione patologica chiamata “sindrome meniscale”.

L’articolazione del ginocchio è sottoposta a continue sollecitazioni meccaniche e le lesioni meniscali rappresentano una frequente patologia.  L’introduzione dei terreni sintetici (calcio/tennis), l’assenza di una preparazione adeguata, l’utilizzo errato di attrezzature (scarpe), hanno favorito la crescita esponenziale delle lesioni meniscali. E’ ormai cosa certa e assodata che un menisco rotto sia da trattare chirurgicamente e l’attesa, più o meno prolungata, produce come risultato sicuro, dei fenomeni di degenerazione della cartilagine articolare, spesso irreversibili.

La funzione dei menischi è la seguente:

-      Fungono da ammortizzatori, favoriscono la lubrificazione della cartilagine articolare, distribuiscono il carico migliorando lo scivolamento tra i condili femorali sui piatti tibiali e salvaguardano la statica, mantenendo l’integrità dell’interlinea retticolare e il suo parallelismo.

Il meccanismo di lesione è imputabile ad un “pinza mento” del menisco nell’esecuzione di una estensione con rotazione, dalla ricaduta dopo un salto o dal mantenimento della posizione accovacciata (rotture da sfiancamento o cosiddette del “minatore”). Si manifesta con dolore, idrarto, blocco articolare, difficoltà all’estensione del ginocchio e a rialzarsi dalla posizione accovacciata alla stazione eretta. Può essere localizzato medialmente o esternamente a seconda che sia interessato il menisco mediale o laterale. E’ spesso presente un’ipotrofia muscolare riflessa dovuta al dolore e al trauma articolare, come sono caratteristici anche cedimenti articolari (scendendo le scale). La positività ad alcuni test specifici può con una certa chiarezza prepondere per una identificazione dei vari tipi di lesioni possibili, successivamente confermate dall’esame di Risonanza Magnetica Nucleare (R.M.N.).

La classificazione delle lesioni meniscali viene stilata a seconda della localizzazione della zona della parte di menisco lesionato, per tanto potremo avere le rotture radiali a becco di pappagallo, del corno posteriore e  a manico di secchia. La chirurgia ormai da molto tempo è orientata ad una conservazione del menisco sano con la sola asportazione della parte lesionata. Alcuni casi possono essere trattati conservando il menisco con una “sutura meniscale” (meniscopessi). Nel caso in cui il menisco sia lesionato irrimediabilmente, dovrà essere asportato completamente dalla articolazione, privando così la stessa di un elemento fondamentale per il suo funzionamento. E’ stato dimostrato da valutazioni artroscopiche a distanza che il nostro organismo cerca di rimediare a questo importante “vuoto” interponendo del tessuto fibroso quasi a voler sostituire la preziosa assenza.Ovviamente il tentativo seppur lodevole, non garantisce una uguale qualità originaria. Purtroppo da molti anni si è insinuata l’idea nell’immaginario collettivo che una lesione meniscale e il successivo intervento chirurgico sia quasi una banalità e non è infrequente il pensiero che la fisioterapia riabilitativa post-intervento sia un optional e un capriccio, come anche l’utilizzo delle stampelle. Una cosa è certa: un ginocchio privato dei menischi va incontro più rapidamente ad una degenerazione artrosica. E’ possibile rallentare e limitare l’inevitabile  involuzione articolare, con una buona tonicità muscolare, controllando l’appoggio del piede per una buona distribuzione dei carichi, lubrificando l’articolazione con il movimento in scarico, dosando il sovraccarico articolare “risparmiando” così la cartilagine. Il rispetto della biologia e dei tempi che il nostro organismo detta per superare un evento traumatico così importante è il modo più sicuro per evitare spiacevoli problemi. I recuperi miracolosi non esistono! E’ impresso ancora nella memoria della gente il caso del grande sciatore  Zurbriggen, il quale ritornò a gareggiare a livello mondiale esattamente 15 giorni dopo un intervento chirurgico da lesione meniscale. Sarebbe interessante sapere oggi come sta il ginocchio di questo grande professionista…Questo è un caso estremo e particolare di un professionista con sistemi muscolari e articolari eccezionali, i comuni “mortali” necessitano del giusto tempo per recuperare.

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