Una delle maggiori difficoltà che si incontrano nel trattamento delle patologie che coinvolgono l’apparato locomotore (cervicalgie, lombalgie, patologie di spalla…) e in particolar modo, quelle di origine articolare, è la determinazione, più o meno precisa, della condizione del tessuto.
Stato acuto, sub-acuto o cronico?
Questa è la domanda fondamentale che io, come professionista, anche a fronte di una esatta diagnosi, devo pormi per formulare l’approccio terapeutico più corretto. La letteratura ha stabilito i parametri per identificare nel miglior modo possibile la situazione patologica. Il dato fondamentale che viene preso in considerazione è il fattore tempo, perciò si definisce:
- stato acuto quando la condizione del tessuto è tale per almeno 30 giorni;
- sub-acuto da 30 a 180 giorni;
- cronico maggiore di 180 giorni.
Va specificato che spesso queste situazioni si sovrappongono, perciò potremo avere un tessuto cronico che è in fase acuta, un tessuto acuto che è fondamentalmente cronico….
La tecnologia oggi, mi consente di essere ancora più preciso,utilizzando le micro correnti Luxxamed che prevedono la possibilità di scannerizzare, cioè di monitorare e identificare lo stato del tessuto e di conseguenza automaticamente ricercare le frequenze più opportune per curarlo. Tutto questo, associato ad una buona valutazione funzionale, che comprende il ragionamento clinico, diventa condizione importantissima per ottenere i risultati in tempi minori e con maggiore qualità.
Dal mio punto di vista, questo è il metodo di approccio al paziente che garantisce la massima qualità terapeutica possibile.